Le “sexe sûr” et le préservatif face au défi du SIDA

  • Jacques Suaudeau

Abstract

Per prevenire la trasmissione sessuale da HIV, è stata proposta la formula cosiddetta del “sesso sicuro”, associando a un cambiamento nel comportamento sessuale l’uso del preservativo maschile di lattice. Le autorità sanitarie hanno soprattutto promosso la diffusione del preservativo, presentandolo spesso come un baluardo insuperabile per HIV. Invece lo studio delle caratteristiche mostra che il preservativo non offre affatto una tale barriera assoluta: presenta infatti un fallimento del 15% quando viene usato come contraccettivo; esso lascia passare virus responsabili di Malattie a Trasmissione Sessuale (MST), quando è usato come profilattico. La causa di questo fallimento è l’esistenza di micropori nella membrana del lattice, la frequenza di rotture o di scivolamento del dispositivo nel corso dell’atto sessuale, particolarmente nel rapporto ano-genitale, la degradazione del lattice, e la contaminazione della superficie esterna del preservativo da parte di secrezioni pre-eiacularie che contengono l’HIV. Le statistiche mostrano che, nel 10-15% degli atti sessuali, il preservativo non impedisce la trasmissione sessuale dell’HIV. Questo cresce fino al 20-30% quando i rapporti sono omosessuali, quando la promiscuità sessuale è forte o quando c’è una MST; diminuisce solo il 10% nel caso di una coppia eterosessuale fedele, senza MST. Il vero “sesso sicuro” si trova dunque non nel preservativo ma nell’astinenza o nei rapporti sessuali fedeli nel matrimonio.

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Pubblicato
1997-08-31
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Come citare
Suaudeau, J. (1997). Le “sexe sûr” et le préservatif face au défi du SIDA. Medicina E Morale, 46(4), 689-726. https://doi.org/10.4081/mem.1997.871