Morte cerebrale in gravidanza: cosa rimarrà della vita del feto?
Abstract
La morte cerebrale in gravidanza (BDinP) è stata descritta in letteratura come “evento raro” e “condizione senza speranza”, che ha un potenziale devastante in grado di influenzare negativamente la poesia del momento della nascita di una nuova vita. Le conseguenze cliniche della BDinP sono estremamente pericolose per la vita del feto che, senza specifici e tempestivi interventi medici, è destinato a subire lo stesso destino della madre. Le moderne tecniche mediche consentono di mantenere, per alcuni mesi, le funzioni vitali di base della donna gravida, al fine di raggiungere un livello di sviluppo del feto, tale da poter vivere autonomamente all’esterno del grembo materno. Sebbene il sostegno somatico materno richieda la presenza di specifici parametri medici, da un punto di vista bioetico, l’utilizzo di questo trattamento comporta molteplici implicazioni di natura etica e sociale. In questo manoscritto, gli autori identificano le principali implicazioni etiche e sociali del sostegno somatico materno, incluso il potenziale impatto sul personale medico, e forniscono una analisi dettagliata di alcuni casi italiani di morte cerebrale in gravidanza.
* The authors contributed equally to the work.
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