Il sogno anatomico tra divieti e ostacoli

  • Simona Giardina | simona.giardina@unicatt.it Dipartimento di Sicurezza e Bioetica, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, Italia; Fondazione Policlinico Universitario “A. Gemelli” IRCCS, Roma, Italia.
  • Pietro Refolo Dipartimento di Sicurezza e Bioetica, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, Italia; Fondazione Policlinico Universitario “A. Gemelli” IRCCS, Roma, Italia.
  • Antonio G. Spagnolo Dipartimento di Sicurezza e Bioetica, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, Italia; Fondazione Policlinico Universitario “A. Gemelli” IRCCS, Roma, Italia.

Abstract

Ampia letteratura internazionale è concorde nel ritenere che la dissezione anatomica sia insostituibile ai fini della formazione degli studenti di medicina e chirurgia. Tuttavia, così come accaduto in varie epoche della storia, persiste il problema della disponibilità di cadaveri. Recentemente anche l’Italia, colmando un vuoto normativo, si è dotata di una legge (Legge del 10 febbraio 2020, n. 10) materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio. L’obiettivo del presente contributo è quello di fornire brevi cenni storici sulla pratica della dissezione anatomica nel suo graduale sviluppo attorno ad un tema che è strettamente connesso, ossia il modo di concepire il corpo umano. Il fine ultimo è quello di sottolineare l’importanza che essa ha da sempre rivestito nella formazione medica presso le università italiane.

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Pubblicato
2021-11-08
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Original Articles
Parole chiave:
dissezioni anatomiche, donazione, corpo, arte
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Come citare
Giardina, S., Refolo, P., & Spagnolo, A. G. (2021). Il sogno anatomico tra divieti e ostacoli. Medicina E Morale, 70(3), 303-315. https://doi.org/10.4081/mem.2021.943