La formazione in Bioetica: modelli e contenuti
Abstract
Il problema della formazione in bioetica è estremamente delicato e complesso e presenta due tipi di difficoltà, una di fatto, l’altra di principio. La difficoltà fattuale è legata alla giovane età di questa disciplina e, conseguentemente, alla mancanza di modelli consolidati di insegnamento; le difficoltà teoriche sono, invece, strettamente legate al carattere interdisciplinare (confronto e dialogo tra discipline diverse) e al pluralismo teoretico e pratico (pluralità di concezioni morali e giuridiche) che costituiscono la peculiarità della bioetica. La domanda che l’Autrice si pone è: quale formazione in bioetica? E soprattutto chi, come, quando, formare in bioetica? Ma soprattutto chi formare in bioetica? Occorre prima di tutto individuare i discenti ed operare una distinzione tra una formazione che tende al generale (ed è quindi diretta a tutta la società) e una formazione che tende allo specifico (rivolta a chi opera nel settore socio-sanitario e a chi non opera direttamente o indirettamente nella sanità). Il come formare in bioetica riguarda invece tre settori: il sapere (conoscenza dettagliata della ricerca scientifica e della tecnologia, applicata alla biologia e alla medicina, della struttura socio-sanitaria, della teologia e della filosofia), il saper fare e il saper essere (è importante sapersi calare dal piano teorico-conoscitivo a quello applicativo ed esperienziale, sia dell’agire, sia dell’essere). La questione del quando formare in bioetica non è stata ancora risolta. Anche quella del chi forma in bioetica è ancora in fase di sperimentazione: sarebbe auspicabile una équipe di docenti di materie diverse ma interagenti.
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