Aproximacióm al estado actual de la ética de la investigación mediante el análisis de las normas de autor de algunas revistas científicas

Abstract

La ricerca della verità è l’obbiettivo prioritario di chi fa ricerca in ambito scientifico. Attualmente, i risultati scientifici sono messi a disposizione della comunità scientifica attraverso riviste specializzate. I loro editori, supervisionando la qualità degli studi presentati, fanno sì che solo le ricerche adeguiate dal punto di vista della correttezza scientifica dovrebbero trovare spazio sulle testate scientifiche.

Un modo per raggiungere questo obbiettivo di qualità è dotare le riviste scientifiche di “Norme per gli autori” nelle quali si indichino i requisiti necessari che deve avere un manoscritto per essere pubblicato, essendo altresì consuetudine delle riviste la revisione previa alla pubblicazione (peer review, realizzata da esperti incaricati dalla rivista.

In tal modo, le “Norme per gli autori” costituiscono il mezzo attraverso cui gli scienziali prendono conoscenza della politica editoriale di una determinata rivista alla quale i lavori di ricerca devono adeguarsi per poter essere presentati su una certa pubblicazione. Malgrado ciò, la possibile pubblicazione di un lavoro scientifico può essere frutto di una condotta etica previa non corretta. Tale condotta può aver luogo tanto nell’acquisizione dei dati, quanto nel cattivo utilizzo degli animali destinati alla sperimentazione, come anche nel mancato rispetto del consenso informato o della privacy nei confronti dei pazienti coinvolti, o, infine, nella mancata ottemperanza della Dichiarazione di Helsinki, il documento di riferimento per chiunque intenda condurre una sperimentazione clinica con esseri umani.

Nel momento della stesura di un articolo, inoltre, possono generarsi ulteriori illeciti a valenza etica: invenzione dei dati, plagio, autori fittizi, ridondanza della pubblicazione. Questa situazione suppone la necessità che le riviste non solo controllino mediante le “Norma per gli autori” la qualità scientifica dei lavori che vengono ad esse sottoposti per essere pubblicati, ma anche che si stabilisca nelle norme stesse l’adempimento di certi requisiti che assicurino la pubblicazione di lavori correttamente realizzati dal punto di vista clinico.

L’obiettivo del presente articolo è quello d’esaminare nelle “Norme per gli autori” di alcune riviste scientifiche i criteri etici che vi si contemplano e, conseguentemente, valutare la supervisione di carattere etico che si impone indirettamente agli scienziati nel loro lavoro di ricerca.

A tale scopo sono state studiate le “Norme per gli autori” di 36 riviste presenti nella Biblioteca dell’Università di Murcia (Spagna). Sono state scelte quattro aree scientifiche: Fisiologia, medicina Clinica, Farmacologia e Biologia cellulare, considerando che in tutte queste discipline è comune la ricerca realizzata con esseri umani e/o animali. Per realizzare lo studio, si è divisa l’informazione raccolta a proposito delle questioni etiche in tre aree principali: a. etica della pubblicazione; b. etica della sperimentazione realizzata con animali; c. etica della sperimentazione realizzata con esseri umani.

I risultati mostrano che tutte e riviste contemplano nelle loro “Norme” elementi che sono in relazione alle aree indicate, come requisito alla pubblicazione di un articolo scientifico. Se le condizioni relative all’etica della pubblicazione sono presenti in tutte le riviste, senza dubbio non accade la stessa cosa relativamente alla sperimentazione realizzata con gli animali e con gli esseri umani. La stringenza dei requisiti etici è diversa tanto tra le riviste studiate quanto fra le diverse aree. La Fisiologia e la Medicina Clinica sono le più esigenti, mentre la Biologia Cellulare appare tra esse l’area che esige il minor numero di requisiti etici ai suoi collaboratoti.

Come conclusione, sebbene alcune riviste sollecitino l’adempimento di diversi aspetti etici nelle loro “Norme per gli autori”, generalmente il lavoro realizzato dalle stesse non sembra raggiungere ancora alti livelli di stringenza etica e, conseguentemente, l’autocontrollo etico della comunità scientifica sembra essere al giorno d’oggi ancora in gran parte legato alla coscienza dei ricercatori.