Il passato dell’idea di progresso ed il futuro della bioetica
Abstract
L’articolo prende le mosse dal cinquantesimo anniversario del neologismo “bioetica” per rievocare la concezione genuina della bioetica nell’introduttore del termine, V.R. Potter, e recuperare la critica del progresso tecnoscientifico ben presente nei suoi scritti ed in quelli di pensatori e filosofi coevi. La conclusione, anche nello scenario conturbante della recente crisi pandemica, va sia nella direzione di un ridimensionamento del concetto di progresso in ambito medico, sia verso la proposta di un approfondimento della riflessione sugli scopi della ricerca e della terapia.
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