L'analgesia peridurale nel travaglio di parto: considerazioni etiche

  • Marianna Messina Anestesia e Rianimazione Ospedale Regionale di Aosta - Membro del Gruppo Valdostano di bioetica, Italia.
  • Franco Pala Anestesia e Terapia Intensiva Ospedale Regionale di Aosta - Gruppo Valdostano di Bioetica, Italia.

Abstract

Vengono presi in considerazione i presupposti fisiopatologici, psicologici e sociologici del dolore da parto per analizzare il ruolo svolto dall'introduzione delle tecniche antalgiche con particolare riferimento all'analgesia peridurale. A fronte di una maggiore medicalizzazione e del rischio di una fuga di responsabilità da parte della donna, l'analgesia peridurale può permettere alla donna di vivere meglio il proprio parto quando il forte dolore diventa un motivo di angoscia e di stress per la madre ed un pericolo per la stessa salute del feto per i circoli viziosi che lo stress innesca. Anche nel parto normale, se richiesta dalla donna, l'analgesia sembra utile come strumento di promozione della persona in quanto le permette di vivere con maggiore serenità un avvenimento unico nella propria esperienza. Si auspica infine che l'abolizione del dolore sia considerata un mezzo e non un fine e che tutta l'équipe (ostetrico, levatrice, anestesista, pediatra) collabori con la madre sia prima, con una adeguata preparazione, che durante il parto, perché la donna possa gestire liberamente e responsabilmente la nascita del proprio figlio.

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1993-06-30
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Come citare
Messina, M., & Pala, F. (1993). L’analgesia peridurale nel travaglio di parto: considerazioni etiche. Medicina E Morale, 42(3), 565-574. https://doi.org/10.4081/mem.1993.1056