Algunas consideraciones èticas en torno al concepto "calidad de vida" como criterio para la asignación de recursos sanitarios

Pubblicato: 31 agosto 1996
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Autori

Amministrare risorse insufficienti è un problema fastidioso comune a tutte le attività umane. Occuparsi delle risorse sanitarie è particolarmente difficile poichè sono coinvolte direttamente delle persone. La chiave per riuscire a ripartire in modo corretto le risorse sanitarie consiste nell'individuare dei validi criteri per sostenere le giuste decisioni.

Negli ultimi anni, la cosidetta "qualità della vita" è divenuta sempre più un concetto popolare quantunque il suo uso ha molti inconvenienti etici. Questo discorso tenta di delineare alcune controversie etiche che sorgono quando tentiamo di usare il concetto di "qualità della vita" come un criterio decisionale per distribuire equamente le insufficienti risorse sanitarie.

Tutte le stime della "qualità della vita" hanno delle serie limitazioni metodologiche sebbene una intensa ricerca è stata realizzata per ottenere strumenti statistici appropriati per trattare con questi nuovi tipi di dati. Sommare il termine qualità con il terrnine vita crea grande confusione. Alla fine, uno potrebbe pensare che poichè c'è qualcosa come una scarsa qualità di vita, allora la vita non è degna di essere vissuta e che non ci sono motivi per preservarla.

Ontologicamente parlando, un essere umano è sostanza, mentre la qualità è appena uno dei suoi molteplici accidenti, non uno scopo in sè. Il principio essenziale: "tutti gli esseri umani sono ugualmente rispettabili", non può essere messo in discussione. Sfortunatamente questo principio da solo non risolve il problema dell'amministare risorse sanitarie insufficienti. Da un punto di vista macroeconomico, gli studi sul rapporto costi-benefici aiutano nel prendere le decisioni, ma dobbiamo sempre rammentare che gli economisti dovrebbero servire le persone e il contrario si mostra da sè come assolutamente perverso. Le stime della qualità della vita hanno anche una piccola influenza sulle decisioni cliniche prese quotidianamente. In questo contesto, l'intera dimensione del paziente che chiede assistenza dovrebbe essere presa in considerazione, non solo una vuota stima della qualità della sua vita.

Qualità della vità è un'espressione ambigua. Essa potrebbe essere facilmente usata contro i diritti e la dignità umana. Molti autori hanno prontamente evidenziato il problema conseguente al suo uso pratico. Quindi, "qualità della vita" non dovrebbe essere usata soltanto come se fosse il solo criterio oggettivo disponibile. Dobbiamo rammentare che la cura delle persone è difficile e che essa non può essere standardizzata con delle strutture algoritmiche per quanto sofisticate esse possano essere.

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Come citare

Voltas, D. (1996). Algunas consideraciones èticas en torno al concepto "calidad de vida" como criterio para la asignación de recursos sanitarios. Medicina E Morale, 45(4), 655–668. https://doi.org/10.4081/mem.1996.901