Evidence-based medicine e linee guida di pratica clinica: soluzione o parte del problema?

  • Angelo A. Bignamini

Abstract

La Evidence-based medicine (EBM) e le linee guida di pratica clinica sono oggi ampiamente utilizzate per prendere decisioni in campo sanitario. Sebbene abbiano il merito di sintetizzare efficacemente la vastissima massa di informazioni cliniche continuamente prodotte nel mondo moderno, e possano portare alla esclusione di procedure chiaramente inutili o dannose, non si possono trascurare i rischi di un loro impiego scorretto. Entrambe soffrono del difetto strutturale di essere limitate quanto a copertura, dato che oggetto di evidenza possono essere solo procedure in linea di principio non necessarie, e limitate in quanto ad applicabilità al caso individuale, dato che la previsione statistica su cui si fondano è applicabile a popolazioni e non a soggetti. Infine, la loro stessa origine può essere soggetta ad errori sistematici. EBM e linee guida possono essere un utile strumento di educazione di chi opera nella sanità e un efficace supporto alla programmazione dell’utilizzo delle risorse sanitarie disponibili. Non possono però prevaricare il diritto di ciascun malato alla migliore terapia disponibile, né il diritto-dovere di ciascun medico di applicare per ciascun paziente l’approccio terapeutico ritenuto più utile per il paziente stesso nelle sue specifiche condizioni. D’altra parte, l’aderenza del medico alle informazioni ricavate dalla EBM e alle raccomandazioni delle linee guida può al più costituire garanzia di evitare errori macroscopici, ma non di avere operato nel migliore interesse del paziente e in maniera appropriata sotto il profilo etico e deontologico.

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Pubblicato
2001-04-30
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Come citare
Bignamini, A. A. (2001). Evidence-based medicine e linee guida di pratica clinica: soluzione o parte del problema?. Medicina E Morale, 50(2), 225-249. https://doi.org/10.4081/mem.2001.719