La contraccezione d’emergenza

  • Maria Luisa Di Pietro
  • Roberta Minacori

Abstract

Con la locuzione “contraccezione d’emergenza”, detta anche “contraccezione postcoitale”, si indica un insieme di pratiche a cui si fa ricorso dopo un rapporto sessuale presunto fecondante allo scopo di impedire la prosecuzione di una gravidanza, qualora questa sia già iniziata.

La recente commercializzazione in Italia della pillola “Norlevo”, ha riacceso un dibattito, aperto già da tempo in ambito internazionale, dove sono in atto da parte di vari enti strategie, finora poco riuscite, per la diffusione di tali mezzi soprattutto in alcune categorie quali le adolescenti o le donne vittime di violenze.

Dopo aver descritto i vari prodotti e protocolli in uso a tale scopo, alla luce dei dati riscontrati nella letteratura internazionale, le Autrici hanno messo in evidenza come, nonostante sia possibile un effetto inibente l’ovulazione, in realtà in larga parte - nel 70-100% dei casi - il meccanismo di azione di questi prodotti è abortivo e non contraccettivo. Essi impediscono, infatti, la continuazione della gravidanza, attraverso l’azione sul corpo luteo, sulla tuba e, in particolare, sull’endometrio: tre effetti che interferiscono con la fase post- fertilizzazione, quindi con lo sviluppo dell’embrione, già presente se il rapporto è stato fecondo.

Infine, le Autrici evidenziano la manipolazione semantica operata sia in ambiti scientifici sia in ambiti istituzionali per migliorare l’accettabilità da parte dell’opinione pubblica, da cui la necessità di dare alle donne delle informazioni chiare e obiettive sul reale meccanismo d’azione di questi prodotti rispetto all’eventuale instaurarsi di una gravidanza.

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Pubblicato
2001-02-28
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Come citare
Di Pietro, M. L., & Minacori, R. (2001). La contraccezione d’emergenza. Medicina E Morale, 50(1), 11-39. https://doi.org/10.4081/mem.2001.715

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