Il Rapporto 2001/2002 sulla prassi dell’eutanasia nei Paesi Bassi: considerazioni critiche

  • Willem J. Eijk

Abstract

Nel mese di giugno di 2003 è stato pubblicato il terzo Rapporto sulla prassi di eutanasia nei Paesi Bassi. Lo scopo dell’indagine era, fra l’altro, di verificare se i medici rispettino la regolamentazione sull’eutanasia. Dal 1998 tutti i casi di eutanasia e suicidio medicalmente assistito devono essere denunciati dal medico alle Commissioni Regionali di Controllo sull’Eutanasia. Questa procedura è stata poi mantenuta nella Legge sul “Controllo della Cessazione della Vita a Richiesta e dell’Assistenza al Suicidio” (2001) secondo cui l’eutanasia e il suicidio medicalmente assistito sono legali a condizione che il medico abbia rispettato una serie di adempimenti. Uno di essi richiede che il medico denunci casi di eutanasia e suicidio medicalmente assistito.

Dal Rapporto, invece, risulta che - sebbene la percentuale di casi di eutanasia e suicidio medicalmente assistito denunciati sia aumentata dal 41% nel 1995 fino al 54% nel 2001, il numero totale tende a calare dal 2000. Il numero dei casi di cessazione intenzionale della vita senza richiesta del malato è rimasto praticamente invariato nel 2001/2002. Siccome i medici denunciano appena questi casi, il controllo sociale su essi è praticamente escluso. Molti casi di cessazione intenzionale della vita sono velati come casi di sedazione terminale.

Rimane inoltre la domanda se il 13% di tutti i decessi (circa 18.200 in totale) in cui una terapia non è stata iniziata o continuata allo scopo esplicito di accelerare la morte, non sia equivalente alla cessazione intenzionale della vita dal punto di vista etico. La prassi dell’eutanasia nei Paesi Bassi non risulta quindi essere controllata, contrariamente a quanto voluto dal legislatore.

Un dato significativo è che l’introduzione delle cure palliative (CP) in Olanda ha avuto luogo abbastanza tardi (nella seconda meta degli anni Novanta del XX secolo), l’introduzione dell’eutanasia invece presto (cioè negli anni Settanta). Medici che svolgono il ruolo di consultatori in casi di eutanasia nei Paesi Bassi, hanno costatato che la frequenza di richieste di eutanasia è diminuita considerevolmente dopo l’introduzione delle CP. La conclusione è che l’applicazione delle CP costituisca la garanzia migliore per un trattamento adeguato della condizione di fine vita e un efficace antidoto contro la richiesta eutanasica.

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Pubblicato
2003-12-31
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Come citare
Eijk, W. J. (2003). Il Rapporto 2001/2002 sulla prassi dell’eutanasia nei Paesi Bassi: considerazioni critiche. Medicina E Morale, 52(6), 1137-1150. https://doi.org/10.4081/mem.2003.656