Post human e gene editing: riflessioni su perfezione e senso del limite
Abstract
A partire dalle opportunità terapeutiche e potenzianti dischiuse dalle recenti tecniche di editing genetico, il saggio si interroga sul senso umano della fragilità e sul desiderio di miglioramento che, da sempre, accompagna l’esperienza umana. Al centro della riflessione, che mette in dialogo innovazione tecnologica e riflessione antropologica, vi è la nozione di limite, da alcuni considerato come un male da rimuovere e, da altri, come una condizione essenziale da accogliere. Dopo aver ricostruito i termini essenziali del dibattito, nelle sue battute conclusive il saggio suggerisce la necessità di prendere posizione tra mito della perfezione e vocazione al compimento: ci vuole umiltà per accettarsi per ciò che si è, senza lasciarsi tentare dell’idea di un’umanità perfetta e invulnerabile; ci vuole coraggio per sfidare gli ostacoli che impediscono alla persona di fiorire in pienezza.
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