Gestational surrogacy. Ethical aspects / Maternità surrogata. Questioni etiche
Abstract
Gestational surrogacy is the practice that takes place when a woman becomes pregnant with a foetus with which she is not genetically related, and the eggs used to produce it come from a donor or the contracting mother, to whom the baby will be handed over after the birth. The woman acting as surrogate may be contracted commercially and remunerated for her service, or the surrogacy may be altruistic, a circumstance that arises when, generally, a member of the family or friend selflessly volunteers. The ethical debate lies in which should prevail: the hypothetical right of the parents to have a child, the reproductive rights of the woman, or even the good of the child itself. At the heart of the matter is the risk of “objectification” of the gestational mother and the child itself. To resolve this question, we must assess the overall ethical principles of the reproductive process and what it implies for all parties involved, as well as the ethicality of the means used and the end pursued. Instrumentalisation of mother and child invalidates any other reason that may be adduced to positively value gestational surrogacy, from an ethical point of view.
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La maternità surrogata è quella pratica che ha luogo allorché una donna rimane incinta di un feto con il quale non è geneticamente collegata, e le uova usate per produrlo provengono da un donatore o da una madre con cui si sia stipulato un contratto, a cui il bambino sarà consegnato dopo la nascita. Con la donna che agisce come surrogata può essere stipulato un contratto commerciale ed ella può essere remunerata per il suo servizio, oppure la maternità surrogata può essere altruistica, una circostanza che si verifica, in genere, quando un membro della famiglia o un amico si offre volontariamente in maniera disinteressata. Il dibattito etico si riferisce a quel che dovrebbe prevalere: l’ipotetico diritto dei genitori di avere un figlio, i diritti riproduttivi della donna, o anche il bene del bambino stesso. Il nocciolo della questione è il rischio di “oggettivazione” della madre gestazionale e del bambino stesso. Per affrontare questa questione, occorre valutare i principi etici generali del processo riproduttivo e quel che implica per tutte le parti coinvolte, nonché l’eticità dei mezzi utilizzati e il fine perseguito. Da un punto di vista etico, la strumentalizzazione della madre e del bambino invalida qualsiasi altra ragione che possa essere addotta per sostenere il valore positivo della maternità surrogata.
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