Indagine sul grado di conoscenza e di valutazione della normativa italiana in materia di prevenzione dell'AIDS

  • P. Cattorini Istituto Superiore di Sanità, Roma, Italia.
  • E. Bertoli Istituto Superiore di Sanità, Roma, Italia.
  • F. Buzzi Istituto Superiore di Sanità, Roma, Italia.
  • R. Gornati Istituto Superiore di Sanità, Roma, Italia.
  • A. Lazzarin Istituto Superiore di Sanità, Roma, Italia.
  • D. Morelli Istituto Superiore di Sanità, Roma, Italia.
  • A. G. Spagnolo Istituto Superiore di Sanità, Roma, Italia.
  • M. Zanchetti Istituto Superiore di Sanità, Roma, Italia.

Abstract

L'articolo illustra i risultati derivanti dalla somministrazione di 451 questionari a pazienti affetti da Human Immunodeficiency Virus (HIV) ricoverati in reparti di malattie infettive appositamente attrezzati per la cura dell'AIDS o afferenti ai relativi ambulatori o day-hospital. In particolare, l'indagine ha inteso verificare tra le persone intervistate l'effettiva conoscenza, comprensione, valutazione ed applicazione degli articoli 5 e 6 della legge italiana n°135 del 1990 su "Programma di interventi urgenti per la prevenzione e la lotta contro l'AIDS". Tali articoli, infatti, riguardano le normative sull'accertamento dell'infezione (art. 5) e il divieto per i datori di lavoro di svolgere indagini volte ad accertare la sieropositività dei propri dipendenti (art.6). L'indagine è stata condotta in tre ospedali: Centro S. Luigi dell'Istituto Scientifico Ospedale S. Raffaele di Milano (150 questionari), Policlinico S. Matteo di Pavia (150 questionari) e Policlinico Universitario "A. Gemelli" di Roma (150 questionari). Il questionario è stato strutturato sulla base di doppie domande: una su ciò che il paziente personalmente pensa riguardo ai suoi "diritti", l'altra su ciò che il paziente pensa che la legge preveda. In generale sembra emergere che i soggetti intervistati sono coscienti di essere persone "infette", però in una comunità che tende a discriminarli. Non sembrano attendersi, inoltre, una piena tutela da parte dello Stato anche se rimangono propensi a collaborare perché la situazione cambi e sono, comunque, disposti ad accettare interventi normativi su se stessi a condizione della non discriminazione e che il loro sacrificio risulti veramente utile per la prevenzione della diffusione del contagio. Risalta, infine, l'esigenza di mantenere riservato lo stato di malattia nel luogo di lavoro.

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Pubblicato
1994-04-30
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Come citare
Cattorini, P., Bertoli, E., Buzzi, F., Gornati, R., Lazzarin, A., Morelli, D., Spagnolo, A. G., & Zanchetti, M. (1994). Indagine sul grado di conoscenza e di valutazione della normativa italiana in materia di prevenzione dell’AIDS. Medicina E Morale, 43(2), 273-317. https://doi.org/10.4081/mem.1994.1021